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CASTAGNE E DERIVATI

Le pendici di questa piccola valle sono ricche di castagneti, il frutti di queste piante sono  sempre stati  alla base dell'alimentazione delle genti che vivevano in queste montagne. Ancora oggi, come allora, le castagne vengono raccolte ed essiccate a fuoco. Le castagne vengono raccolte a mano nel mese di ottobre, una prima selezione separa quelle destinate al consumo fresco da quelle destinate alla essiccazione. Quelle destinate all'essiccazione vengono portate nell'essiccatoio (in dialetto locale chiamato scatui) dove vi rimarranno per circa un mese. Prima di iniziare il processo di essiccazione, l'essiccatoio viene attentamente ispezionato in quanto in questa struttura trovano riparo durante l'anno vari animali che vivono nei boschi della Val Bratica: ghiri, scoiattoli, gufi, faine, serpi ed anche volpi (questi abitanti vengono momentaneamente allontanati, alla fine del processo di essiccazione torneranno ad abitare l'essiccatoio). L'essiccazione è ottenuta mediante fuoco e fumo; per circa un mese all'interno dell'essiccatoio viene mantenuto costantemente acceso un fuoco alimentato  con legna di castagno e di rovere e controllato mediante le bucce delle castagne dell'anno precedente. Al termine dell'essiccazione il prodotto subisce una ulteriore selezione, una parte viene destinata al consumo, una parte viene inviata alla macinatura a pietra per ricavarne farina di castagne mentre la restante parte, scarto, sarà utilizzata per l'alimentazione animale. 

Anche le foglie dei castagni, ricche di tannini, ancora oggi vengono raccolte durante la primavera, quando il ciclo vegetativo è all'apice, essiccate all'ombra e conservate in sacchetti di carta o di tela; queste foglie durante l'inverno serviranno per preparare degli infusi indicati come sedativi della tosse.

 

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